{"id":6886,"date":"2020-10-03T10:13:09","date_gmt":"2020-10-03T08:13:09","guid":{"rendered":"https:\/\/www.lascauxonlus.it\/?p=6886"},"modified":"2020-10-03T10:13:09","modified_gmt":"2020-10-03T08:13:09","slug":"perche-portare-oggi-un-bambino-allasilo-nido","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.lascauxonlus.it\/perche-portare-oggi-un-bambino-allasilo-nido\/","title":{"rendered":"Perch\u00e9 portare oggi un bambino all\u2019asilo nido?"},"content":{"rendered":"
Di solito due sono le risposte pi\u00f9 frequenti: il rientro al <\/span>lavoro <\/span>dei genitori e l\u2019esigenza dei bambini di poter condividere un <\/span>tempo <\/span>e uno\u00a0<\/span>spazio <\/span>con a<\/span>ltri <\/span>ba<\/span>mbini<\/span>. Due motivazioni molto diverse tra loro, a volte si integrano.<\/span><\/p>\n Oltre alla spiegazione razionale della scelta del nido, qualunque essa sia, dobbiamo sempre tenere conto del vissuto emotivo che questa scelta comporta. Non dobbiamo sottovalutare che portare il bimbo al nido equivale spesso alla prima <\/span>separazione <\/span>e il primo ingresso del piccolo in un ambiente diverso da quello della famiglia, che ha regole e tempi diversi e che necessita di un certo grado di adattamento. Incontrare le educatrici e gli altri compagni non \u00e8 mai semplice; anche quando nel bimbo si vede l\u2019esigenza di incontrare nuovi amici, \u00e8 sempre una bella <\/span>sfida <\/span>educativa. Allo stesso modo \u00e8 una sfida per i genitori. Se il bambino impara giorno per giorno ad essere tale, lo fanno anche i genitori.<\/span><\/p>\n Tornare al lavoro dopo la maternit\u00e0 \u00e8 sempre difficile, i colleghi a volte sono cambiati, il lavoro si \u00e8 modificato, bisogna \u201criprendere il ritmo\u201d e adattarsi<\/span> a nuovi scenari. Da parte sua il bambino si domanda, a qualsiasi et\u00e0, dove sia finita la mamma e che cosa abbia da fare di cos\u00ec importante da lasciarlo al nido. Mamma e bambino si trovano cos\u00ec insieme in uno sforzo di adattamento, cercando nuovi <\/span>equilibri<\/span>. I pap\u00e0 non sono esclusi da questo nuovo riassetto familiare, spesso non hanno smesso di lavorare, purtroppo il congedo parentale nel nostro paese \u00e8 ancora troppo limitato, ma non \u00e8 sempre facile destreggiarsi fra bambino e compagna di vita in un momento di crisi.<\/span><\/p>\n Allo stesso tempo, se si sceglie il nido consapevoli che il proprio figlio ha bisogno di un tempo con altri bambini, se si \u00e8 notato che cerca favorevolmente la compagnia di amici della stessa et\u00e0 o se risulta insofferente a casa, per quanto la buona volont\u00e0 si<\/span>a presente in tutta la famiglia, anche questo scenario non \u00e8 scevro da emozioni contrastanti.<\/p>\n Nonni e genitori possono sentirsi minacciati nel proprio ruolo, balzando in mente domande come: \u201dadesso che va al nido <\/span>io cosa far\u00f2?\u201d oppure ci si vede ingarbugliati in mille progetti, per occupare nel miglior modo il tempo in cui il bimbo \u00e8 al nido tra spesa, commissioni, tempo per s\u00e9, spor<\/span>t e quant\u2019altro, per poi, nella realt\u00e0, non riuscire a portare a compimento un obiettivo.<\/p>\n Fondamentale, quando si sceglie un nido e si accompagna il bambino nell\u2019inserimento, \u00e8 cercare di <\/span>non sopprimere<\/span> i propri sentimenti contrastanti. Nell\u2019ingresso al nido vale qualsiasi pensiero, qualsiasi sentimento, colpa, frustrazione, perdita, abbandono, sollievo, preoccupazione, gioia e tutto quello che ad una persona possa venire in mente.<\/span><\/p>\n Solo se l\u2019adulto si permette di provare un\u2019ampia gamma di sentimenti, anche il bambino potr\u00e0 accedervi.<\/p>\n Se non sopprimiamo dietro una finta maschera le nostre emozioni, se permettiamo loro di venire a galla, di espandersi, di prendersi il loro tempo e il loro spazio, solo in questo modo potremo viverle, permetterci di viverle e, allora, superarle. Pi\u00f9 le opprimiamo, infatti, pi\u00f9 ci faranno visita poich\u00e9 \u00e8 nella loro natura l\u2019uscire a galla, mostrarsi affinch\u00e9 possiamo occuparci di loro, farle nostre, dare loro un nome.<\/span><\/p>\n \u00c8 importante parlare di quello che sta avvedendo, con il bambino, con l\u2019educatrice, con il proprio compagno, con i propri genitori, amici, con il vicino di casa, con chiunque ci sentiamo a nostro agio, affinch\u00e9 nelle pieghe delle parole possano<\/span>\u00a0prendere forma tutti i nostri sentimenti e vissuti, potendoli maneggiare.<\/p>\n Questo \u00e8 l\u2019a<\/span>iuto pi\u00f9 prezioso che possiamo donare ai nostri figli quando li accompagniamo al nido, senza far finta che vada tutto bene.<\/p>\n Solo se viviamo, se permettiamo a ci\u00f2 che sentiamo di poter avere un proprio canale di uscita, allora possiamo accogliere meglio il pianto del bambino e ancora meglio i vissuti del bambino stesso, senza mischiarli troppo con i nostri.<\/span><\/p>\n Lasciarci uno <\/span>spazio<\/span>, da adulti, per vivere i propri<\/span> sentimenti permette di liberare un ulteriore spazio perch\u00e9 il bambino possa metterci i propri e possa viverli nel proprio modo cos\u00ec, nella relazione, <\/span>crescere <\/span>entrambi, come bambini e come genitori, in fin dei conti come esseri umani.<\/span><\/p>\n di Valentina Lozza<\/p>\n psicologa, coordinatrice Nido blu – via per Bresso 236, Cinisello Balsamo<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Di solito due sono le risposte pi\u00f9 frequenti: il rientro al lavoro dei genitori e…<\/p>\n","protected":false},"author":3,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":[],"categories":[34,35],"tags":[38,39],"yoast_head":"\n