La diffusione del Covid-19 ha reso necessaria l’emanazione di provvedimenti nazionali per minimizzare la possibilità di nuovi contagi: ridurre allo stretto indispensabile gli spostamenti e limitare gli assembramenti.
È un momento che non pensavamo potesse arrivare, un momento di crisi e difficoltà a cui non eravamo preparati, dove ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte nel legame che ci unisce agli altri.
È in questo senso che Lascaux ha deciso di limitare e ridurre le proprie attività in sede ma allo stesso tempo intende garantire la continuità dei vostri percorsi.
I membri della nostra équipe si sono organizzati per svolgere la propria attività clinica con strumenti che non richiedano a chi si rivolge a noi di lasciare la propria casa. Sarà possibile per ciascuno continuare i percorsi di cura attraverso mezzi informatici e/o telefonici.
Allo stesso modo, chi è in difficoltà per la gestione dell’ansia, della paura, delle dinamiche familiari che possono eccedere in questo periodo faticoso può richiedere un intervento immediato di supporto alla propria crisi.
Stare a casa può avere dei risvolti piacevoli di nuove scoperte, nuove dinamiche familiari, nuovo tempo, da condidere, da separare, da gestire. In situazioni critiche o già problematiche stare a casa può significare invece una sofferenza in più, senza gli sfoghi che il lavoro e il tempo libero permettevano prima delle restrizioni. Chi sta vivendo un lutto senza il conforto delle ultime parole o delle celebrazioni vive sicuramente un dolore amplificato, indicibile. Sentirsi soffocati o schiacciati possono essere sentimenti che affondano ulteriormente l’umore di questa critica situazione sociale. Chiedere aiuto, in questi casi, è prendersi cura, di sè e della propria famiglia.
Questo tempo può essere un tempo di nuove scoperte anche per chi vive una difficoltà privata, oltre che pubblica e chiedere aiuto è legittimo, necessario.